Considerata pianta sacra e dell’amicizia dalle origini antiche, pur essendo considerata un cereale dal punto di vista botanico, non lo è in quanto non appartiene alla famiglia delle Graminacee ma a quella delle Amarantacee. I suoi chicchi sono ricchi di proteine e fibre. Il suo sapore è gradevole, dolciastro, con sentori di nocciola. Non contiene glutine ed è quindi una valida alternativa per chi soffre di allergie o intolleranze ai cereali convenzionali. È uno tra i grani più antichi e produce grani sferici e brillanti racchiusi in bellissime spighe rosso porpora, particolarmente ricchi di apporti nutritivi: fibre, proteine e ferro.
Utilizzo dell’amaranto
In cucina si utilizza per le zuppe, crocchette, sformati dolci o salati, barrette energetiche. È ottimo se associato ad altri cereali, in particolar modo al frumento ed al farro. Anche solo per le sue proprietà si può aggiungere ad ogni preparazione a base di cereali: da solo può completare una minestra, con il riso rende il piatto più croccante, con il frumento diventa un piatto nutriente, addolcisce orzo e farro mentre con il miglio diventa quasi una crema su cui stendere verdure, o legumi. Si sconsiglia l’abbinamento a latticini, carne e uova.
Altri utilizzi
In India dove un’altissima percentuale di bambini soffre di carenza di ferro, spesso vengono inserite nella dieta le foglie di amaranto, che ne contengono molto più degli spinaci.
Come cuocere l’amaranto
Prima di tutto lavarlo in abbondante acqua corrente, poi l’amaranto va bollito in un quantitativo di acqua pari a 3 volte quello dei chicchi per 30/40 minuti, mentre ne bastano 20 in pentola a pressione. Non mescolare e lasciare riposare 10 minuti dopo la cottura a pentola coperta per permettere ai chicchi di gonfiarsi. I grani possono essere tostati in una padella antiaderente con un filo di olio, oppure soffiati.
Aspetti Nutrizionali
L’amaranto possiede grandi quantità di aminoacidi che lo rendono un alimento ricco di proteine con un valore nutrizionale più elevato rispetto ad altri cereali. L’amaranto è povero in sodio e non contiene grassi saturi. Si tratta di un cereale “amico” per chi vuole evitare o limitare l’ingrassamento. Molto di più che il frumento, anche di quello integrale, riduce i possibili picchi di insulina che derivano dalla sua assunzione, avendo un Indice Glicemico più basso grazie alla maggiore presenza proteica e al contenuto più elevato di fibra indigeribile. Essendo a base di fibre insolubili (cellulosa, emicellulose, lignina) che aumentano la massa fecale accelerandone il transito intestinale, l’amaranto aiuta a combattere la stitichezza.