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Anno 2015

Salute Sativa  allarga la sua esperienza sui semi senza glutine.

SALUTE SATIVA leader in Italia nella coltivazione, lavorazione e trasformazione della canapa sativa per alimentazione e nutraceutica non poteva non occuparsi direttamente di queste coltivazione.

La coltivazione dell’amaranto è relativamente semplice, trattandosi di una pianta piuttosto resistente a parassiti, malattie e temperature elevate così come il suo parente selvatico Amaranthus retroflexus, non ha bisogno di particolari cure.

La semina può avvenire da metà Aprile in avanti, comunque quando si ha la certezza che non vi siano più le gelate notturne, tenendo presente che la germinazione migliora con le temperature e che se questa è troppo bassa la germinazione viene effettivamente inibita dalla luce del sole.

La produttività dell’amaranto è molto elevata, una singola pianta arriva a produrre fino a 200.000 semi, per un complessivo che può arrivare a 100 g di seme.

La raccolta

La raccolta dei semi è resa più complessa dal fatto che ogni infiorescenza prodotta dalla stessa pianta matura in tempi diversi e quindi richiede più fasi di raccolta distinte che dovrebbero essere eseguite a mano. Le varietà di amaranto selezionate per la coltivazione su scala più grande, come la Golden Giant, tendono a generare una singola infiorescenza che semplifica le operazioni di mietitura.

Perchè fa bene

L’amaranto, pur non essendo un cereale, ha molte delle proprietà benefiche di questa categoria di alimenti; anzi, quanto a contenuto proteico, supera di gran lunga i cereali. Completamente privo di glutine, è adatto anche a chi soffre di celiachia.

Può vantare un ottimo contenuto di proteine ad alta qualità, caratteristica che lo rende un ottimo sostituto delle proteine di origine animale, per chi voglia seguire una dieta vegetariana. È ricchissimo di fibre alimentari e di calcio; contiene, inoltre,una buona quota di fosforo, ferro, magnesio, vitamine del complesso B e vitamina C. Le foglie della pianta di amaranto sono più ricche di ferro rispetto ai semi e possono essere cucinate in maniera simile agli spinaci.

Grazie all’assenza di glutine e all’elevato contenuto di fibre, l’amaranto è particolarmente digeribile ed è consigliabile anche per le persone con disturbi a livello gastrointestinale. Per lo stesso motivo, è un alimento adatto anche alla dieta degli anziani; può, inoltre, essere inserito nell’alimentazione del bambino sin dalle prime fasi dello svezzamento.

L’amaranto contiene fitosteroli in elevate quantità e, dunque, può essere utile per mantenere il colesterolo nella norma e per aiutare a ridurlo, quando è troppo elevato. In uno studio condotto in Russia nel 2007, pazienti con malattie coronariche e ipertensione, nella cui dieta era stato introdotto l’amaranto, hanno ottenuto benefici sui valori di pressione arteriosa, colesterolo totale, colesterolo LDL (quello cattivo) e trigliceridi.

L’amaranto contiene una quantità non trascurabile di acido ossalico, pertanto potrebbe inibire l’assorbimento di calcio e zinco; non è quindi consigliabile in chi soffre di patologie a livello renale, gotta o artrite reumatoide. Per l’elevato contenuto di proteine, non è consigliabile associarlo ad altri alimenti altamente proteici; non andrebbe quindi mangiato insieme a carne, latte e derivati, uova.

Curiosità

Sapete che si possono fare popcorn di amaranto?

I semi di amaranto, infatti, quando vengono riscaldati scoppiano, proprio come il mais. Il procedimento per fare popcorn di amaranto, è simile a quello che si usa per il mais.